“Un Bosco per Kyoto”: Il Premio che Unisce Ambiente e Impegno

Nato nel 2005 per volontà di Accademia Kronos Onlus, il premio “Un Bosco per Kyoto”, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, rappresenta un ponte tra l’eredità dell’ambientalismo storico italiano e le nuove sfide della crisi climatica. L’associazione, sorta nel 1997 dalle ceneri di Kronos 1991 – una delle prime organizzazioni ecologiste d’Europa – porta avanti una tradizione di attivismo concreto, legato alla scienza e alla sensibilizzazione.
Il nome del premio evoca il Protocollo di Kyoto, quel primo, fondamentale accordo internazionale che impose al mondo la necessità di ridurre le emissioni inquinanti. Ma “Un Bosco per Kyoto” non è solo memoria: è un’azione viva. Ogni edizione, infatti, non si limita a celebrare personalità e istituzioni che si sono distinte nella lotta al cambiamento climatico, ma pianta nuovi alberi, trasformando il riconoscimento in un gesto tangibile per il pianeta.
Dietro questa iniziativa c’è l’impegno di figure come il prof. Ennio La Malfa, storico presidente di Accademia Kronos, oggi attivo nella Fondazione AQUA. La sua visione ha sempre unito rigore scientifico e militanza ambientale, caratteristiche che ancora oggi definiscono il premio. Tra i premiati, nel corso degli anni, hanno trovato posto climatologi, amministratori pubblici, realtà associative e aziendali che hanno fatto della sostenibilità una pratica quotidiana.
Più che una cerimonia, “Un Bosco per Kyoto” è dunque un patto con il futuro: perché ogni albero piantato è una promessa di ossigeno, ogni premio assegnato un incoraggiamento a fare di più. In un’epoca di emergenze ambientali, questo riconoscimento ricorda che la battaglia per il clima non si vince solo con gli accordi internazionali, ma con l’impegno di tutti, giorno dopo giorno.
Nel corso degli anni, GEV Modena, Foreste per Sempre, insieme a soci, amici e collaboratori come Dario Sonetti, Luca Lombroso, Marcia Theophilo, Emanuela Evangelista e Plinio Leite de Encarnação, hanno avuto l’onore di ricevere questo prestigioso riconoscimento.

2006
A conclusione della campagna internazionale “Un Bosco per Kyoto” gestita da Accademia Kronos , sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, venerdi 15 dicembre si è svolta nella prestigiosa sala della Protomoteca al Campidoglio di Roma la consegna dei premi e dei riconoscimenti dell’edizione 2006. Fra le autorità che hanno presenziato l’importante evento, il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio ed il ministro della Giustizia Mastella oltre a deputati, senatori e autorità del Comune di Roma.
Fra i premiati di quest’anno sono risultate le Gev di Modena “per il costante contributo a difesa delle foreste di tutto il mondo”. Ha ritirato l’importante riconoscimento il prof. Dario Sonetti, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore del settore di intervento per la cooperazione internazionale “Foreste per Sempre”. Nel suo breve intervento il prof. Sonetti, anch’egli premiato, ha sottolineato l’innovatività degli interventi di cooperazione per la salvaguardia degli ecosistemi forestali e della Biodiversità nei Paesi in via di Sviluppo che le Gev di Modena stanno portando avanti con le Istituzioni, in primis Provincia di Modena e Università, azione di sistema che è stata recentemente riconosciuta anche dalla Regione Emilia Romagna che l’ha presentata come esempio di buona pratica nella sua Vetrina della Sostenibilità . Fra gli altri premiati di spicco, la signora Nora Joumblatt per aver protetto e piantato migliaia di cedri del Libano distrutti nel corso delle ultime guerre. Ad essa e a Grazia Francescato del WWF il prof. Sonetti ha consegnato un dossier con le attività ed i progetti realizzati dalle Gev di Modena in Centroamerica e Amazzonia.

2008
Premio speciale ad un coraggioso brasiliano
Plinio Leite de Encarnação è il nome del coraggioso brasiliano che ha salvato circa 200.000 ettari di foresta amazzonica dall’avidità umana. Oggi Plinio è il presidente di una ong brasiliana chiamata Amazônia, il suo scopo ora è proteggere un’altra area più estesa a loro confinante.
LA STORIA
Plinio, nasce il 24 novembre 1967 in Lago do Campinas, una piccola comunità a 100 km dalla città di Manaus, capitale dello stato di Amazonas, dove suo padre si trasferisce in cerca di lavoro con la moglie e i quattro figli, quando Plinio ha 11 anni. In città Plinio studia e ottiene la licenza di scuola elementare (6° serie), mentre lavora con il padre nell’edilizia.
L’amore per l’ambiente e il ricordo della foresta che ha lasciato lo portano presto a cercare lavoro nel grande porto di Manaus, da cui salpano battelli che risalgono il Rio delle Amazzoni e numerosi suoi affluenti, trasportando mercanzie, passeggeri e avventurieri. Plinio ama viaggiare ed esplorare aree remote della grande foresta amazzonica. Ha appena 16 anni quando per la prima volta risale il Rio Jauaperi e ne è profondamente colpito per la bellezza dei paesaggi ma anche per la povertà degli abitanti locali e l’assenza governativa di programmi di salute e di educazione. Plinio effettua diversi viaggi sul fiume nel tentativo di capire come poter intervenire per migliorare la vita degli abitanti locali. In particolare, a 200 km dalla bocca del Rio Jauaperi, trova un’antica comunità ormai quasi spopolata a causa delle difficili condizioni di vita, in un’area di rara bellezza chiamata Xixuau, dal nome di un piccolo fiume di acque trasparenti. Qui Plinio, insieme ad alcuni amici europei conosciuti durante i viaggi, decide di avviare un progetto di conservazione coinvolgendo gli abitanti locali perché potessero partecipare attivamente alla difesa della loro area e supplire alle deficienze governative.
Nasce così, nel 1992, l’associazione, composta dagli abitanti locali con lo scopo di preservare la regione. I soci, che possiedono per legge il diritto della terra, creano la prima riserva ecologica di 20mila ettari, unendo le loro terre e vendendole alla stessa associazione, divenendone così tutti proprietari. Nel 1995 l’area protetta aumenta fino ad includere più a nord il piccolo fiume e gli abitanti dello Xiparina. Negli anni la formula vincente è replicata fino a raggiungere l’attuale estensione di 178.000 ettari, che include le sorgenti di due fiumi, un’area paludosa, numerosi laghi e aree rocciose. Oggi, la Riserva Xixuau Xiparina è protetta integralmente da un centinaio di abitanti locali, è ricchissima in biodiversità e ospita molte specie animali, tra cui il giaguaro, la lontra gigante, il tapiro, l’aquila arpia, il delfino di fiume, il lamantino e numerose altre specie minacciate di estinzione.
Dal 1992 l’associazione Amazônia, di cui Plinio è presidente, ha sviluppato nell’area numerosi progetti nell’ambito dell’educazione scolastica, assistenza sanitaria, sviluppo sostenibile, sicurezza alimentare, ecoturismo. Gli abitanti della riserva hanno elevato la qualità della loro vita proteggendo l’area e usando le risorse naturali in maniera sostenibile.
Dal 2001 l’associazione lotta per la protezione di un’area più estesa di foresta che includa l’intero Rio Jauaperi e altre 7 comunità vicine. Il processo di creazione della nuova riserva (chiamata Riserva Estrattivista del Basso Rio Branco e Rio Jauaperi) è fermo al Ministero degli Interni dal 2006 e aspetta un decreto presidenziale per essere riconosciuto. Il ritardo è dovuto all’ostilità del governo locale che non approva la protezione dell’area e progetta interventi di sviluppo di grande impatto ambientale (strade, coltivazioni estensive, allevamenti bovini e sfruttamento del legname). Negli ultimi anni gli abitanti del Rio Jauaperi e l’associazione Amazonia, impegnati nella lotta per il riconoscimento della nuova riserva, hanno subito molte pressioni politiche, minacce di morte e tentativi di corruzione.
Nonostante il clima di opposizione, Plinio e gli abitanti dello Jauaperi, portano avanti la loro causa con grande coraggio e determinazione, convinti che il loro futuro dipenda dalla sopravvivenza della foresta che, quando preservata, può essere più redditizia della distruzione, perché a lungo termine.
Il premio Un Bosco per Kyoto ha anche lo scopo di sbloccare l’iter burocratico per ottenere la definitiva protezione di tutta la zona del Rio Jauaperi.
Ndr.: nel 2018 l’Area ha ottenuto il riconoscimento e la tutela di RESEX – “Reserva Extrattivista do Baixo Rio Branco- Jauaperi.”
2013
Un riconoscimento molto prestigioso arriva a premiare l’impegno in difesa dell’ambiente profuso dal meteorologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
“Un Bosco per Kyoto”, titolo del premio istituito nel 2002 e riconosciuto nell’ambito dell’omonima campagna internazionale sull’educazione alla difesa delle foreste e sulla diffusione delle informazioni sul Protocollo di Kyoto, condotta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Ministero dell’Ambiente e di Roma Capitale, ha voluto cogliere lo sforzo di questo tecnico modenese “Per la sua coraggiosa e dettagliata pubblicazione – si legge nella motivazione formulata dall’Accademia Kronos, che organizza il premio – relativa alla sensibilizzazione del pubblico sul tema climatico, minacciato da una dissennata e cieca politica ambientale da parte di quasi tutti i governi del pianeta”.
La cerimonia di consegna del riconoscimento, assegnato quest’anno anche al Presidente della Bolivia Evo Morales, a V. Michela Brambilla, Tullio Fanelli e Giulio Marini, si terrà martedì 22 gennaio nella sede prestigiosa della Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma, alla presenza di numerose autorità.
E’ la seconda volta dalla sua istituzione che il premio viene attribuito ad una personalità scientifica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, poiché nel 2006 lo stesso riconoscimento fu aggiudicato al prof. Dario Sonetti, già docente di Biologia e Neurobiologia Comparata.
“E’ stata per me una grande sorpresa – afferma Luca Lombroso dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – ricevere la comunicazione di questo premio, di cui sono veramente onorato, per il prestigio del premio stesso e per gli altri, ben più illustri di me, premiati. Voglio ringraziare, per avermi portato anche a questo traguardo, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Associazione Foreste per Sempre e il prof. Dario Sonetti. Dedico questo premio alle popolazioni colpite dalle catastrofi, prime fra tutte quelle della mia Emilia colpita dal terremoto di maggio 2012, sperando che il mio impegno nell’ambiente e nella meteorologia possa contribuire a prevenire ed evitare le conseguenze dei cambiamenti climatici: il futuro dipende anzitutto da tutti noi”.